Assoluta regina della festa, la torta nuziale entra a far parte del banchetto soltanto nei primi anni del Novecento. Per molto tempo la sua esibizione e degustazione era considerata, infatti, un segno di scarsa raffinatezza.
La torta nuziale sarà portata in sala ancora intera: gli sposi, ciascuno con la propria destra unita a quella del compagno, procederanno al primo taglio servendosi di un coltello d’argento decorato con un morbido fiocco bianco o rosa. Successivamente, la sposa offrirà al marito la prima fetta, la seconda andrà alla suocera, la terza alla mamma e poi, di seguito, verranno serviti lo suocero, il papà e i testimoni.
Le forme utilizzate dai pasticcieri per confezionare le torte nuziali sono tra le più variegate: la più diffusa è la torta monumentale, a più piani che è, senza dubbio, la torta che determina un maggiore impatto visivo ed è il tipo di dolce nuziale più diffuso nel nostro paese. Si tratta di vere e proprie sculture che raggiungono, a volte, dimensioni veramente impressionanti. Partendo da tre piani si può addirittura arrivare a proporre, se si vuole veramente stupire, ben sette torte sovrapposte in modo progressivo dalla più piccola alla più grande, partendo dalla cima. Per quanto riguarda le decorazioni e gli ingredienti normalmente è preferibile mantenersi su un tono di sobrietà, per controbilanciare le dimensioni faraoniche. Via libera allora ad ingredienti leggeri e gustosi al tempo stesso: come lo chantilly, torte al pan di Spagna ricoperte di crema: si sciolgono in bocca, soddisfano il palato e non appesantiscono. Semplici decorazioni di perline bianche o fiorellini di zucchero rosa e lilla guarniscono questi capolavori culinari.
Esistono, però, nella tradizione del ricevimento matrimoniale, anche altri tipi di torte che derivano dai paesi anglosassoni. Uno di questi è la torta all’inglese o a piramide, caratterizzata da una serie di cubi o cilindri disposti a piramide, appunto, e decorata con festoni di nastri, fiori e foglie dall’effetto neoclassico o rinascimentale.
Di gusto tipicamente italiano è la forma a cappelliera, che però è poco conosciuta, forse perché poco pubblicizzata. E’ un valido compromesso tra quella a più piani e quella all’inglese, notevolmente più bassa di quella piramidale e composta, nella maggior parte dei casi, da soli tre piani; sorge su una base rotonda ed ha un diametro di circa un metro e mezzo.
Nella tradizione dolciaria del nostro paese resiste anche la torta monopiano, anche se meno appariscente e scenografica rispetto alle precedenti, soprattutto nella versione estiva alla frutta, interamente rivestita di frutti di bosco, oppure glassata nei toni del bianco o dell’avorio o nelle diverse tonalità pastello del verde, rosa e celestino.
Altri tipi di torte che gli sposi dimostrano di gradire sempre con piacere sono: la “Saint-Honorè”, la “Mimosa” e la “Millefoglie fantasia”.
Sulle basi di questi modelli, sarà il pasticciere (si consiglia un professionista di alta esperienza e di notevole serietà, evitate le torte della nonna, anche se è una bravissima cuoca…), a dare “libero sfogo” alla propria fantasia creativa nel gusto, nella forma e persino nel colore per la realizzazione della torta nuziale, anche se gli sposi dovranno contribuire a indirizzarlo per evitare pericolosi sconfinamenti nel cattivo gusto.
Per le decorazioni non ci sono limiti: dalla raffinatissima glassa bianca intervallata da piccoli fiorellini in cioccolato bianco e in zucchero, alle nuvolette di panna montata e bignè e alle delicatissime composizioni di frutta fresca intera o a pezzettini. Esistono, poi, anche soluzioni alternative per guarnire la cima della torta. La tradizione vuole che siano posizionate le classiche figurine rappresentanti gli sposi e adagiate sotto un piccolo arco di fiori. Tuttavia, è consentito far ricorso ad altre forme espressive alternative e più creative come, ad esempio, un bouquet di fiori freschi coordinati al tema del matrimonio, oppure la riproduzione in zucchero glassato delle fedi nuziali.