GLI AMBIENTI E IL PARCO: Le opere che Lemmo Rossi Scotti portò a termine nel suo castello di S. Petronilla sono descritte dai critici dell’arte dell’apoca: citiamo Ashton Rolling Dillard (History of Modern Italian Art, London, 1898). Lo scrittore inglese mette in evidenza i locali più caratteristici della villa: il grande salone con il monumentale camino, dagli altissimi soffitti e svettanti finestrature neogotiche, usato dal nostro pittore quale originalissimo studio che poi è stato trasformato, dai principi Ruspoli successivi proprietari della villa, in salone da musica, sito al primo piano: nonché la cappella oggi restituita alle sue origini, con i dipinti ispirati al noto stile della Chiesa di San Francesco d’Assisi. Vi sono inoltre altri ambienti, nel piano terreno, con caratteristiche molto peculiari, quali: il vestibolo interamente dipinto da Lemmo Rossi Scotti, il salotto veneziano, l’originale galleria d’ingresso con l’imponente scalone, la grande sala da pranzo con annessa loggia ed altri vasti saloni con soffitti a volta in mattoni d’epoca (stile medievale). In seguito alla distruzione della villa conseguente ad un rovinoso incendio verificatosi nei primi anni del ‘900, i nuovi proprietari di cui si è detto, i principi Ruspoli, hanno purtroppo effettuato ristrutturazioni che ne hanno notevolmente alterato le originarie caratteristiche neogotiche. Dopo l’acquisizione da parte degli Oddasso, negli anni ’40, la villa, dopo aver subito nuovi incendi e devastazioni vandaliche soprattutto nel corso dell’ultima guerra, è stata restaurata con l’intento di restituire alle complesse strutture le caratteristiche neogotiche iniziali. Sono state inoltre rintracciate e riprodotte su tela numerose opere del Rossi Scotti, che si possono ammirare nei saloni della villa, in sostituzione dei suoi quadri bruciati dal suddetto incendio. Infine sono stati destinati appositi spazi per ospitare la collezione di urne etrusche, (IV-V secolo a.C.), del Conte Lemmo Rossi Scotti.